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TERAMO –L’anno che verrà sarà l’anno dell’avvio del Biodigestore affidato alla TeAm – dichiarò tempo addietro il Sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto -. Sarà l’anno della Tariffa puntuale, che entrerà a pieno regime lungo tutto il territorio, secondo il principio che chi più inquina, più paga”. In effetti, in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale anche dell’Unione Europea, è da considerarsi aperta la procedura per la progettazione di fattibilità tecnico ed economica di un impianto di digestione anaerobica di Teramo, a Carapollo.

La TeAm, pertanto, si avvia ad un percorso di trasformazione e di fulcro della nuova politica ambientale e della sostenibilità, destinata a lanciare Teramo capoluogo, dal 2026, come autentico riferimento e collante del futuro ‘green’ territoriale.

Si tratta di un processo biologico di degradazione, che avviene ad opera di batteri che ottengono l’ossigeno necessario per le loro funzioni vitali a partire dalla biomassa, del substrato organico in assenza di ossigeno libero. In sintesi dalla Raccolta differenziata, dal riciclaggio e dalla valorizzazione delle risorse seconde, assume una funzione importante il trattamento della frazione organica dei rifiuti che abbinerà il recupero di materia a quello dell’energia.

IL BIODIGESTORE DI CARAPOLLO

* Un biodigestore è un impianto all’interno del quale avviene la ‘digestione’, in assenza di ossigeno (anaerobica), della parte organica dei rifiuti solidi urbani (umida e verde), attraverso l’azione di appositi batteri. Il prodotto finale di questo processo sono biogas e un residuo di ‘digestato’.
* L’impianto è compatibile con l’ambiente, con la ‘neutralità climatica’, coerente con la decarbonizzazione e l’economia circolare per la mobilità sostenibile.
* A Carapollo, nel centro di raccolta e smistamento, la Teramo Ambiente realizzerà un biodigestore per la produzione di biometano da frazioni organiche dei rifiuti urbani, grazie al finanziamento di 28.104.478,70 euro assegnato al Comune di Teramo nell’ambito dell’Avviso M2C.1.1 I 1.1 Linea di intervento B del PNRR.
* Dalla biodigestione si otterrà energia, si ridurranno le emissioni di C02 e garantire il bio-combustibile per i veicoli pubblici, nonché alla flotta dei mezzi della Teramo Ambiente piuttosto del trasporto pubblico.
* La capacità dei biodigestore di Carapollo sarà di 35-40mila tonnellate all’anno di rifiuto organico della raccolta differenziata, ai quali possono essere aggiunti gli scarti dell’attività agricola.

* I BENEFICI sono:
– sostituire il gas naturale (risorsa non rinnovabile) con il bio-metano, il cosiddetto ‘Green gas’, ed utilizzarlo come combustibile per automazione, con parte residuale destinata ad impianti di cogenerazione per soddisfare;
– i consumi di energia elettrica e riscaldamento;
– eliminare l’impatto ambientale: si calcola la ‘digestione di 34.000-40.000 tonnellate di rifiuti organici, elimini l’equivalente di 170mila chilometri all’anno percorsi da un Tir con capacità di carico pari a 30 tonnellate: il risparmio in termini di C02 è pari a 120.000 kg all’anno;
– contenere il consumo di suolo e bonificare una ferita ambientale: a Carapollo l’impianto, contestualizzato nella zona circostante ed ecosostenibile, sorgerà al posto dell’inceneritore realizzato oltre 40 anni fa e spento’ da decenni, un ecomostro da archeologia industriale;
– ridurre il costo di conferimento (trasporto) dei rifiuti solidi urbani ad altro impianto e di smaltimento per Teramo capoluogo e per i comuni della provincia, eliminando anche il traffico dei mezzi sulla strada (economia stimata per 35.000-40.000 t pari a 1,4 milioni di euro/anno):
– ridurre il costo della bolletta;
– incrementare i posti di lavoro ‘green’ nel territorio provinciale.

Ulteriori informazioni

Data di pubblicazione
05 gennaio 2024

Ultimo aggiornamento
05 gennaio 2024 ore 09:56

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